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  • Immagine del redattoreStudio Dieli

Anche Twitter si converte alle storie: ecco i “Fleet”

Era il lontano 2016 quando il buon Zuckerberg decise di replicare su Instagram la funzionalità più in voga nel mondo social in quel momento: le “stories” di Snapchat. Di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia ma le storie rimangono sempre gettonate, un po’ grazie alla volatilità del contenuto che può essere “imperfetto” non essendo permanente, un po’ grazie agli stimoli creativi che la funzionalità stessa offre ai propri utilizzatori, ed è proprio per questo che alla numerosa lista di social network che utilizzano le storie, tra cui i già citati Snapchat ed Instagram ma anche Facebook, e più recentemente LinkedIn, si aggiunge Twitter con i suoi "Fleet". Così, dopo la prima fase di sperimentazione in Brasile, i Fleet mettono piede anche in Italia, come dichiarato da Mo Aladham, Product Manager di Twitter, a Corriere.it: “Valuteremo in seguito se rilasciare Fleet in tutto il mondo. Prima vogliamo concentrarci sugli utenti di Italia e Brasile, di cui siamo curiosi di ricevere i feedback. Vogliamo capire se con Fleet cambieranno le conversazioni e le interazioni su Twitter, ad esempio se le persone twitteranno di più”. Da un punto di vista pratico funzionerà alla medesima maniera delle storie “classiche”:

· immagini, video o testi che durano 24 ore e poi scompaiono;

· dati analitici su chi visualizza i Fleet;

· risposta ai Fleet tramite messaggio privato.

Non sarà possibile invece “ritwittare” il contenuto o ricevere mi piace e risposte pubbliche, infatti continua Aladham: “In questo modo, le persone potranno condividere i propri pensieri con meno pressione: non vogliamo, infatti, che i Fleet diventino una gara a chi è più popolare. L’obiettivo è far sentire le persone a proprio agio nel condividere dei contenuti”.


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