Pinterest, piattaforma social di immagini e video, nota nel mondo del web per i suoi “pin”, grazie alla disponibilità di ingenti dati sulle ricerche dei propri utenti in questo periodo turbolento, ha stilato un’utile guida sui principi e le tematiche fondamentali da tenere in considerazione per intraprendere azioni chiave in base al proprio settore aziendale post Covid-19. L’azienda ha definito nel dettaglio quattro fasi dell’emergenza; in particolare ci soffermeremo su quella che Pinterest definisce la Fase 4, perché riguarda cambiamenti che avranno effetti di lunga durata.
La Fase 4, quella del “recupero”, coincide col momento in cui si inizia a tornare alla normalità e la gente miscela in un nuovo cocktail vecchie e nuove routine dettate dalla quarantena.
Ecco alcuni consigli per settore:
- NEGOZI: i clienti si aspetteranno nuovi standard di pulizia, condividere gli sforzi intrapresi per aumentare la sicurezza dei negozi sarà un valido strumento per rassicurare i propri consumatori. Essenziale l’implementazione di sistemi di pagamento contactless (un po’ in tutti i settori in realtà) e sarà utile anche mettere a disposizione dei clienti prodotti come guanti, mascherine o igienizzanti per mani;
- ALIMENTARI: tra le nuove routine sicuramente rientra la spesa online o il ritiro nel punto vendita. Molti consumatori non faranno retromarcia e le ricerche di ricette online potrebbero essere un valido punto di incontro per proporre ai consumatori servizi di consegna di alimenti freschi, pronti, surgelati, ecc.;
- RISTORANTI: se la tendenza ad uscire di casa per mangiare al ristorante andrà sicuramente al rilento, i consumatori saranno molto più ben disposti ad ordinare per consegne a casa. La comunicazione, dunque, dovrebbe essere incentrata sulla propria capacità di soddisfare il servizio d’asporto;
- SALUTE: aumenterà il consumo di prodotti per la cura di sé stessi quali vitamine, integratori, prodotti per il fitness, creme, ecc., per cui sarà fondamentale per le aziende del settore tenere alto il focus su questa tipologia di prodotti;
- MODA E BELLEZZA: durante il periodo di isolamento sono proliferate le soluzioni legate alla realtà aumentata, vista la necessità di evitare il contatto con i prodotti in negozio, implementare soluzioni di AR sia in negozio che online sarà di fondamentale importanza per la ripresa del settore. A livello di esempi pratici, Versace (ma è un trend che adotterà tutto il settore moda) presenterà la nuova collezione tramite showroom virtuale e circa il 25% dei capi sarà disponibile solo in 3D, riducendo drasticamente anche costi e tempi per la produzione dei campionari. Un altro esempio interessante è quello proposto da Nike sulla gamification in store tramite realtà aumentata (clicca qui per vedere l'esempio);
- AUTOMOTIVE: avverrà un aumento di acquisto e noleggio di autovetture causate dalla preoccupazione del ritorno all’utilizzo dei mezzi pubblici di trasporto. Anche in questo settore, l’utilizzo della realtà aumentata sia online che offline avrà una funzione essenziale;
- SERVIZI FINANZIARI: data la sensibilità del momento e la necessità di ricorrere a servizi finanziari, la comunicazione dovrà essere incentrata su solidità e fiducia;
- VIAGGI: messaggi rassicurativi e d’ispirazione saranno fondamentali a placare l’ansia che avrà luogo quantomeno inizialmente, sarà fondamentale comunicare in maniera visiva l’esperienza di viaggio e non lasciarsi coinvolgere in lotte al ribasso nei prezzi;
- TELECOMUNICAZIONI: molte persone continueranno a lavorare in “smart working” anche dopo l’emergenza. Aumenterà il consumo di prodotti di digitali da casa e la domanda dei servizi in 5G.
- INTRATTENIMENTO: anche le case di produzione cinematografica potrebbero iniziare a modificare le modalità di rilascio dei film, visti i recenti trend di consumo VOD (video on demand) e stante lo scetticismo inziale nel tornare al cinema. Anche i servizi di streaming più celebri quali Netlflix e Prime Video, che hanno visto durante l’emergenza un aumento vertiginoso della domanda, dovranno studiare nuove formule per intrattenere quegli utenti che tornati alla normalità sentiranno un bisogno meno impellente dei loro servizi.
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